Febe è il nome di una delle Lune di Saturno, ma l’arte di Fabiola Frusone, che lo ha scelto come pseudonimo per firmare le sue opere, richiama più un pianeta molto simile alla Terra, con la sua capacità di spaziare nell’animo umano come si può spaziare dalle profondità degli abissi fino alle più alte cime, senza trascurare nessuno dei paesaggi intermedi.

I suoi graffi, le linee, le forme, gli spazi, il movimento che si sprigiona dai suoi quadri, quasi sempre senza il confine della cornice, richiamano sensazioni ed emozioni di uno spirito libero costantemente alla ricerca di nuovi orizzonti da esplorare fuori e dentro di sé.

Fabiola nasce a Roma nel 1965 (dove tuttora vive), in un ambiente familiare aperto e stimolante che, sin dai suoi primi anni, incoraggia la sua curiosità che, col tempo, diventa desiderio di conoscenza e comprensione delle realtà anche molto lontane da lei, per questo intraprende studi linguistici che la portano a diventare traduttore. Lo spirito costantemente “allenato” alla bellezza, che ancora oggi la porta a rimanere “incantata” davanti a fenomeni naturali o ad alcune opere dell’uomo, alimenta in lei una certa insoddisfazione che diventa ricerca e ben presto si rende conto che non basta la lingua per comunicare, ma è necessario un linguaggio.

Da sempre interessata all’arte in tutte le sue forme, inizia ben presto un percorso che, negli anni ’90, la porta ad avvicinarsi sempre di più alla pittura, sperimentando tecniche diverse: acquarello, olio, carboncino, acrilico… fino a scoprire la polimaterica. “Lavorare con un pennello o una spatola o con le mani materiali diversi, fino a dargli la forma dei propri pensieri, delle proprie sensazioni…” diventa la sua principale attività, usa le tele come pagine di un diario e si accorge di quanto esse riescano a “fotografare” la sua anima in determinati periodi, scopre di avere uno “stile” capace di comunicare alla sua ed all’altrui anima le più intime emozioni…

Sollecitata più volte da amici ed estimatori, riesce a superare il suo conflitto interiore “esibizionismo/comunicazione”, facendo prevalere quest’ultima e, nel 2011, nasce Febe, lo pseudonimo artistico con cui, da quel momento in poi, firmerà le sue tele. Inizia quindi ad esporre presso alcune Gallerie ed in alcune mostre a Roma.

Finalmente, alla fine di agosto 2014, ho avuto il privilegio di “tenere a Battesimo” la sua prima Mostra Personale “Sogni e Segni” patrocinata dal Comune di Gioiosa Ionica che, per l’occasione, ha messo a disposizione la splendida corte dell’ottocentesco Palazzo Amaduri.

Mario Varano
Mario Varano